Home Salute e Benessere Psicologia Perché abbiamo queste canzoni in testa tutto il tempo ?

Perché abbiamo queste canzoni in testa tutto il tempo ?

147
0
Perché abbiamo queste canzoni in testa tutto il tempo ?

Chi non ha mai avuto una canzone in loop nella testa per ore, o addirittura giorni ? Questo fenomeno, noto anche come “orecchio interno” o “Earworms”, è molto comune e colpisce circa il 90% delle persone almeno una volta a settimana. Approfondiamo questo affascinante fenomeno.

La psicologia dietro la ripetizione musicale

Origini del fenomeno

L’espressione ‘orecchio interno’ o ‘Earworms’ fu coniata nel 1979 da uno psichiatra ispirato dal successo dell’anno, “My Sharona”. Ma l’autore Mark Twain parlava già di questo fenomeno nel 1876. Da allora, psicologi, musicologi e neuroscienziati hanno cercato di capire le ragioni che lo causano.

Fondamenti biologici della ripetizione

La ripetizione è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Sin dall’inizio dei tempi, abbiamo creato routine per condurre una vita organizzata. La ripetizione ci consente di evitare di dover ricominciare ogni giorno da zero e rappresenta un prezioso strumento per favorire la creatività.

In questo contesto, la musica funge da collante. Rimanendo nelle nostre menti, ci aiuta a creare strutture e schemi.

Cosa accade nel nostro cervello con le canzoni orecchiabili ?

Criteri scientifici

Alcuni ritmi ripetitivi e alterazioni tra momenti calmi e intensi rendono una canzone più in grado di rimanere nella nostra testa. Queste peculiarità facilitano la memorizzazione della melodia e del testo da parte del nostro cervello. Una ricerca dell’Università di Saint Andrews ha confermato questo.

Leggi anche :  5 buone ragioni per togliere la TV dalla camera da letto

Conosciamo ora i meccanismi cerebrali che si attivano quando ascoltiamo una canzone orecchiabile, ma come interagisce questo fenomeno con la nostra memoria uditiva ?

Il fenomeno delle melodie ricorrenti e la nostra memoria uditiva

La struttura musicale delle canzoni

Risulta evidente che le canzoni con strutture semplici e ripetitive tendono a lasciare un’impressione duratura nel nostro cervello. Questo è strettamente correlato al modo in cui la nostra memoria uditiva funziona: preferisce strutture semplici e facilmente riconoscibili.

Ma perché il familiare è così attrattivo ? E cosa possiamo fare per interrompere il loop di una canzone persistente ?

Le ragioni dell’attrazione per il familiare nella musica

Il bisogno del cervello per l’attivazione e la familiarità

L’attrazione per il familiare non è solo legata alla semplicità della struttura musicale. Il nostro cervello ha il bisogno innato di attivarsi e cercare la familiarità. Una melodia familiare o una canzone popolare risvegliano nel cervello un senso di conforto e sicurezza.

Strategie per interrompere il loop di una canzone persistente

Tecniche cognitive e comportamentali

Per liberarsi da un orecchio interno, è possibile utilizzare tecniche cognitive come la distrazione o l’ascolto attento del brano fino alla fine. Il cambiamento di ambiente o di attività può anche aiutare a ‘spegnere’ la canzone ripetitiva nella nostra testa.

Leggi anche :  Perché dovresti assolutamente avere l'argilla verde a casa tua

Dopo aver esplorato le strategie per liberarsi da queste melodie persistenti, scopriamo quali sono i brani più inossidabili.

La playlist dei pezzi indimenticabili: comprendere il loro successo

Semplicità e ripetitività

Le canzoni che rimangono in testa più a lungo sono spesso caratterizzate da una struttura semplice e ripetitiva. Questo rende più facile per il nostro cervello registrare le informazioni musicali e richiamarle quando necessario.

Ricapitolando, le melodie persistenti non sono solo un fenomeno fastidioso, ma rivelano molto sulla funzione cognitiva dell’uomo. È affascinante vedere come la musica possa influenzare tanto profondamente il nostro comportamento quotidiano.

4.6/5 - (11 votes)

Come giovane media indipendente, SiciliaToday ha bisogno del vostro aiuto. Sosteneteci seguendoci e segnalandoci su Google News. Grazie per il vostro sostegno!

Seguici su Google News